Riceviamo notizie dai nostri amici lombardi di un incontro tenutosi il 30 dicembre scorso a Sergnano con la provinacia. Alleghiamo rassegna stampa.
Per la moratoria delle estrazioni a mare ed a terra
Garantire la salute, l'ambiente, il territorio, le economie delle comunità
No al massimo sfruttamento delle risorse
Per la fuoriuscita dalla economia degli idrocarburi
No alla privatizzazione delle risorse energetiche
che regala a pochi le ricchezze e lascia devastazioni e rischi ambientali
Per un uso sostenibile del territorio
le energie rinnovabili al servizio di un'economia dei beni comuni
Per il diritto sovrano a decidere
no ai modelli autoritari della liberalizzazione delle risorse
lunedì 31 dicembre 2012
30 dicembre: Sergnano-gas e trasparenza
Riceviamo notizie dai nostri amici lombardi di un incontro tenutosi il 30 dicembre scorso a Sergnano con la provinacia. Alleghiamo rassegna stampa.
lunedì 10 dicembre 2012
Manifestazione Policoro - Invito a partecipare.
Si invita la cittadinanza tutta, gli Enti, le amministrazioni comunali, all'importante manifestazione di
Lunedì 17 Dicembre 2012 ore 09:30 a Policoro
per la difesa del Mar Jonio dall'aggressione delle compagne petrolifere.
Vi aspettiamo numerosi. Grazie.
sabato 8 dicembre 2012
Roma, Volturno - REPORT DELLA TERZA ASSEMBLEA DEI COMITATI RIFIUTI-ENERGIA
ROMA, VOLTURNO
OCCUPATO 1 DICEMBRE 2012
COMITATI E
SITUAZIONI PRESENTI:
1. CAMPANIA
·
Rete
campana salute e ambiente
·
Comitato
Castagnaro
·
Asilo
45 (Boscoreale-Terzigno)
·
Cittadini
campani per un piano alternativo dei rifiuti
2. LAZIO
·
Comitato
risanamento ambientale Guidonia
·
No
inc Albano
·
Comitato
rifiuti zero Fiumicino
·
Centro
sociale ex 51
·
Presidio
Valle Galeria
·
Forum
rifiuti zero Lazio
Prima
parte: cronaca delle disgrazie
locali e informativa delle situazioni locali e generale
La terza
assemblea apprezza una più ristretta partecipazione
di comitati per varie e influenti ragioni
-un
momentaneo riflusso e stagnazione della lotta sui territori
-condizioni
precarie meteo, che ne hanno ritardato e condizionato l’avvio dei lavori
-corrispondenza
di varie iniziative ed impegni
territoriali
-una
ancor non nitida posizione comune verso l’esterno dovuta all’eterogeneità dei
partecipanti a questi incontri ed il
salutare confronto ancora in atto
Si e’ fatto
il punto delle situazioni locali e per quanto riguarda la
situazione CAMPANA, è emerso:
1. Si affaccia il rischio di una nuova
emergenza con i rifiuti nelle strade. Infatti, nonostante la dichiarata volontà
politica e le numerose delibere ricche di buoni propositi, la situazione
generale e di Napoli città in particolare, è stata affrontata con
l’esportazione della monnezza all’estero e nelle altre regioni italiane. Questo
perchè: il volume delle discariche ancora attive è insufficiente e non vi è
stata (per fortuna) l’apertura di altri siti; perdura la mancanza dell'impiantistica per il riciclo ed il
recupero da raccolta differenziata, a partire dagli impianti di compostaggio.
La stessa raccolta differenziata registra un rallentamento nell’estensione ad
altri quartieri e peggiora in qualità e quantità dove avviata. Il Comune di
Napoli ha istituito l'Osservatorio verso Rifiuti zero a cui solo alcuni
comitati hanno scelto di partecipare per monitorare l’operato del Comune.
2. In un quadro di riflusso della
partecipazione nei comitati, determinato dalla mancata individuazione dei siti
delle nuove discariche e dalla non ancora esplosione di una nuova emergenza,
rimane invece alta la mobilitazione nella TERRA DEI FUOCHI. Questa è un’area a Nord di Napoli completamente devastata
da roghi di rifiuti, in gran parte tossici e pericolosi, “smaltiti”
clandestinamente con questa terribile pratica. In anni ed anni lo spargimento
di diossina ed altre schifezze che questi roghi provocano, hanno determinato
una situazione di avvelenamento e di tassi altissimi di patologie tumorali e
malformazioni, creando esasperazione tra la popolazione. La mobilitazione dei
cittadini ha portato alla firma di un protocollo con il ministro Cancellieri e
la nomina di un commissario incaricato a coordinare l’attività delle 2
prefetture interessate (Na e CE) e dei comuni coinvolti. Nonostante la
solidarietà che tali mobilitazioni hanno suscitato in tutti gli altri comitati
della provincia napoletana, alcuni di questi hanno perplessità sul percorso intrapreso
per risolvere il problema. Pur nella consapevolezza che la pratica dei roghi ha
come retroterra la criminalità organizzata, il coinvolgimento del Ministero
degli Interni e la scelta del commissario lascia intravedere una soluzione
esclusivamente securitaria che rischia, come già avvenuto, di tradursi nella
repressione dell’anello più debole di questo criminale circuito, la manovalanza
che brucia (in particolare i rom) per pochi euro, lasciando intatto chi affida
e lucra su questa modalità di “smaltimento”: le imprese piccole e grandi del
sud ma soprattutto del Nord. Il tema dei rifiuti tossici e della collusione
camorra/imprese è, infatti, il grande bubbone della Campania.
3.
Altri territori dove continuano a nascere comitati
spontanei e nuove mobilitazione sono: a) l’alto casertano dove non solo cresce
l’opposizione contro il previsto gassificatore di Capua ma si è aperto un nuovo
fronte di lotta contro la centrale a turbogas di Presenzano (810 MW).
Quest’ultima lotta sta coinvolgendo anche comitati attivi nel confinante Molise
come quelli di Venafro già protagonisti della vincente lotta contro l’apertura
nel loro comune di una centrale a turbogas.
b) provincia di Salerno. Qui sono sorti comitati contro diversi impianti
previsti, autorizzati o già in fase di costruzione: biomasse a Oliveto Citra,
nel mezzo del Parco del Sele, palesemente in inceneritore, un impianto a torcia a Palomonte, un impianto
anaerobico a Laviano, riaffacciarsi del rischio di apertura di una mega
discarica a Serre (Valle della Masseria) già impedita da una precedente lotta.
Tra l’altro in questa zona (a Coda di
Volpe e nella ex struttura militare di Persano) sono depositate oltre 2 milioni
di ecoballe da smaltire.
Con tutti questi comitati la rete campana salute e
ambiente ha avviato contatti e sta collaborando. Essendosi tutti espressi per
l’adesione al percorso nazionale, si sono messe già in cantiere diverse
iniziative comuni. Intanto il 15 dicembre si terrà a Capua un’altra
manifestazione contro il gassificatore.
SITUAZIONE
LAZIO:
QUI
CI SONO QUATTRO PUNTI CRITICI: MACCARESE-IL NORD OVEST-GUIDONIA E LA MARTORIATA
VALLE GALERIA
In tutta
quest’area il decreto ambiente di luglio 2012 sta drammaticamente trovando
piena applicazione con la massiccia aggressione rappresentata dalla nuova selva
di autorizzazione erogate dalla Provincia di Roma (PD 165 AUTORIZZAZIONI) e di
Latina (PDL 86 AUTOR.). La gran parte sono di potenza sotto o pari ad 1 MW,
come a Guidonia e a Pian della Carlotta (Cerveteri); ad Anagni e Maccarese il primato di dover subire
impianti da 22 e 24 megawatt.
Il comitato RZ Fiumicino sottolinea:
a) la vera vocazione inceneritorista degli impianti a biomasse con combustione,
che non viene meno nemmeno per le centrali di potenza al di sotto o pari ad 1
MW; b) l’enorme e ambigua speculazione sui contribuenti e i pericoli per la
salute; c) per gli impianti a biogas/biomassa c'è la necessità di chiarire la
differenza fra centrali di combustione e impianti di digestione anaerobica:
tecnologie diverse che richiedono modalità diverse di azione. Se per le
centrali a combustione è immediata l'assimilazione agli inceneritori, per i
biodigestori la combustione avviene nella fase di trasformazione del gas in
elettricità ossia nella centrale termoelettrica annessa. Questo, che potrebbe
sembrare particolare marginale, nei fatti consente alla digestione anaerobica
di essere presentata come impiantistica biocompatibile rispetto alla quale è
più difficile far passare e rendere da subito condivisibile una posizione di
netto contrasto. A questo va sicuramente aggiunta la considerazione che la
biodigestione, che non richiede materiale in ingresso di qualità, rischia di
bloccare tutte le azioni volte alla riduzione dei rifiuti e alla loro
differenziazione spinta.
Appunto
perchè appare complesso avere come punto di forza la parte legata alla
tecnologia il comitato di Fiumicino ha basato tutte le proprie iniziative
contro il biogas a Maccarese sulla critica situazione ambientale documentata
anche da provincia e regione che, seppure con estrema carenza di dati,
definiscono Fiumicino come comune a rischio;
d) il
ricadere di questi impianti in zone di alto valore agricolo, archeologico e
turistiche, con effetti catastrofici anche sull’economia del territorio.
Il Forum Lazio annuncia
che il 15 dicembre ci sara’ una manifestazione di interesse regionale a
Cerveteri contro la biogas di Pian della Carlotta: VOGLIAMO IMPEDIRNE UNA PER
EVITARNE 100!
Intanto la
provincia di Rieti blocca in conferenza servizi le centrali a biomasse, una
prevista tra Montopoli e Fara Sabina.
Per
quanto concerne la Valle Galeria, si continua a vivere con la spada di
Damocle dell’assurda lotteria della discarica definitiva, che ora vede in
lizza: Monti Ortaccio e Montecarnevale, entrambi a Valle Galeria, Pizzo del Prete
(Fiumicino) e Cupinoro
(Cerveteri-Bracciano).
Vi e’ da considerare che tutto il territorio laziale
che si estende da Fiumicino sino alla tuscia romana e Civitavecchia é già
altamente contaminato e bisognoso di
bonifica e non di surplus inquinante….come Malagrotta e Valle Galeria hanno già
scontato.
Il
coordinamento No Inc. di Albano fa presente che oltre all’opposizione
all’inceneritore, ancora bloccato, il coordinamento si sta opponendo
all’impianto a biomasse previsto a Velletri (il cui iter autorizzativo è in
fase avanzata), alla centrale che
dovrebbe bruciare oli esausti nella zona di Cancelliera, oltre alla perpetua
battaglia contro la discarica di Roncigliano per il blocco degli sversamenti
nel settimo invaso. Su queste questioni, oltre alla mobilitazione, si stanno
facendo pressioni sul sindaco, ultimamente molto reticente per via di
imposizioni provenienti dai vertici del PD nazionale e ricatti economici da
parte di Manlio Cerroni. Sono in corso anche numerosi ricorsi legali tra cui
uno alla Commissione Europea per i diritti umani. Viene comunicato l’arrivo di
altre 17 denunce ad altrettanti attivisti per i tafferugli avvenuti a fine
corteo il 14 Aprile 2012. Queste si aggiungono alle 14 già arrivate in
precedenza per un blocco della discarica a Febbraio. I comitati sottolineano la
necessità di dare una dimensione di massa alla questione repressione e
comunicano che verranno organizzate alcune iniziative benefit per le spese
legali dei denunciati nei prossimi mesi.
Nell'area di Guidonia, la situazione della
discarica e dell'autorizzato impianto TMB all'Inviolata è decisamente statica,
ma con gravissime minacce incombenti. Tra l'altro, la Provincia di Roma sta
autorizzando tre piccole centrali a biomasse, che dovrebbero bruciare olio
esausto per produrre energia elettrica, nel territorio guidoniano, ma accanto
all'abitato di Santa Lucia di Fonte Nuova e di Sant'Angelo Romano. Su questa
problematica è stata convocata un'assemblea aperta a tutti, il 14 dicembre alle
18, a Santa Lucia, sulla via Palombarese.
PARTE
SECONDA: COME PROSEGUIRE
L’assemblea,
pur facendo le considerazioni riportate sopra sul numero ristretto dei
partecipanti ed sul coinvolgimento dei soli comitati del Lazio e della
Campania, ha valutato positivamente il ritrovarsi a discutere insieme per la
terza volta. Ciò nonostante essendo la crescita della mobilitazione il solo
obiettivo di questo coordinamento, questa presa d’atto ci impone di lavorare
con il massimo sforzo a coinvolgere quanti più possibile. A tale proposito,
prendendo atto che sul piano nazionale e regionale vanno delineandosi altre
scelte ed altri percorsi che non convincono la gran parte dei comitati presenti
(v. Legge di iniziativa popolare o
opzioni referendarie), si è voluto ribadire
il massimo di inclusione purchè quanti coinvolti in tali campagne non
impongano il loro esclusivo punto di vista o la priorità delle stesse campagne
sul percorso di mobilitazione ed unificazione che vogliamo mettere in atto.
Rispetto a
quanto deciso nella riunione del 13 ottobre, si è voluto confermare il percorso
comune pur ritenendo necessario precisare e mettere meglio a fuoco i punti
precedentemente tracciati e rivedere i tempi reali delle tappe del percorso.
Da qui:
1) necessità di
aggiornamento sulla nuova politica energetica ed ambientale del governo e delle
regioni su cui calibrare il lavoro di informazione e di mobilitazione
2) approntare
un documento con cui definire i punti che caratterizzano la nostra azione. In
particolare si approfondirà il tema delle centrali a biomasse e biogas,
guardate con interesse da troppi comitati, per contrastare l’inganno della
bio-propaganda nel linguaggio della informazione padronale e dei falsi
ambientalisti.
3) prendere
contatto col altri comitati o reti a partire dal Movimento nazionale no biogas
4) usare il
sito “coordinamento-rifiuti-energia.noblogs.org” in via di
costruzione, come piattaforma di informazione e mappatura delle criticità e
delle iniziative
Per approntare quanto sopra
sono stati distribuiti i compiti di cui si darà notizia con apposita
comunicazione.
SCADENZE E CONCLUSIONI OPERATIVE :
-PROSSIMA ASSEMBLEA A NAPOLI SABATO 26 GENNAIO 2013
-ENTRO LA PRIMA DECADE DI GENNAIO E NON OLTRE I COMITATI SI INCONTRERANNO REGIONALMENTE PER COORDINARSI
-PER FINE FEBBRAIO UNA GIORNATA NAZIONALE DI LOTTA A CARATTERE
REGIONALE
-LA QUINTA ASSEMBLEA SI FARA’ O AL CENTRO-NORD O A FISICA ALLA
SAPIENZA, A ROMA
-ALLA LUCE DELLE NUOVE DENUNCE PER GLI ATTIVISTI DI ALBANO,
L’ASSEMBLEA DECIDE DI VALUTARE LA POSSIBILITA’ DI PROMUOVERE A ROMA UN CONCERTO
CONTRO LA REPRESSIONE DEL MOVIMENTO E DI EMETTERE IL SEGUENTE COMUNICATO DI
SOLIDARIETA’:
Nella
riunione dei comitati del Lazio e della Campania, in lotta contro discariche,
inceneritori ed altri impianti che devastano il territorio e la salute, che si
è tenuta il 1 dicembre presso il Volturno occupato a Roma, i comitati presenti
hanno espresso solidarietà a tutti gli attivisti colpiti dalla repressione.
Proprio
in questi giorni, infatti, sono arrivate 17 denunce ad attivisti contro la
discarica e l’inceneritore di Albano che si aggiungono alle 14 precedenti. In
contemporanea si è consumato l'ennesimo atto repressivo e intimidatorio per 19
militanti impegnati nella lotta NO TAV con arresti, obblighi di dimora e
obblighi di firma.
Sono
ormai centinaia e centinaia i provvedimenti giudiziari in tutta Italia contro
quanti difendono la loro terra dal saccheggio e dalla militarizzazione
imposta da governo e grandi imprese in nome del profitto.
Ma
mentre questo governo si accanisce e criminalizza chi lotta per difendere la
propria salute ed i propri diritti, nello stesso tempo tutela e premia i grandi
padroni come Riva. Il decreto appena varato è l’ennesimo vergognoso nulla osta
al patron di Taranto a continuare ad arricchirsi proseguendo nel disastro
perpetuato per anni e che i cittadini ed i lavoratori di quell’area hanno
pagato e stanno pagando con la morte.
Nel
ribadire la nostra vicinanza a tutti quelli colpiti dalla repressione lanciamo
un appello ad unificare le lotte in un unico grande movimento nazionale. Solo
per questa via possiamo riuscire a fermare tutto questo e riprenderci la nostra
vita.
coordinamento rifiuti-energia
giovedì 6 dicembre 2012
TRIVELLAZIONI: UN BELL’INCONTRO A PICERNO ROVINATO DAL SINDACO DI BALVANO
Il 29
Novembre a Picerno, in un incontro
pubblico convocato dal sindaco Valeria Russillo,
amministratori, cittadini ed associazioni ambientaliste del Marmo Melandro hanno
valutato i rischi connessi al rilascio all’ENI
di permessi ad effettuare ricerche, prospezioni e trivellazioni sul Monte Li
Foi.
Già
da tempo nel Marmo-Melandro, così come in aree sempre più vaste dell’intera
Basilicata, si moltiplicano le richieste di permesso-screening per lo
sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi, costringendo
amministrazioni locali ed intere comunità a misurarsi con blandizie, illusioni
e minacce di devastazione di equilibri sociali e territoriali consolidati.
Nell’incontro,
caratterizzato da una presenza partecipata e sentita e certamente rientrante
fra le politiche positive finalizzate alla salvaguardia del nostro territorio,
molti cittadini e rappresentanti di associazioni e di partiti hanno evidenziato
un unanime e crescente dissenso rispetto alle mire delle multinazionali, avanzando
anche proposte di mobilitazione e di netta opposizione.
Giuseppe
Macellaro del Coordinamento No Triv di Basilicata, dopo aver ricordato le
osservazioni ufficiali già espresse nel gennaio 2012 da 5 comuni su 7 del
Marmo-Melandro, ha sottolineato la necessità di approvare un nuovo documento unitario
di opposizione ai permessi-screening da indirizzare alla Giunta Regionale ed ha
chiesto agli stessi sindaci di sostenere il nuovo atto con un’azione tanto
significativa quanto inequivocabile e simbolica, consistente nello strappare le
proprie tessere di partito.
“Azioni
simili –ha sostenuto Macellaro– sono indispensabili in un momento in cui
l’azione del governo regionale, stretto tra approvazione del memorandum e finta
moratoria, è caratterizzata da messaggi fortemente contraddittori. Non è certo
un mistero che intorno all’articolo 16 del “Dl liberalizzazioni”, tutti i
partiti di maggioranza e di opposizione regionale –pur con le impercettibili
rare opposizioni- convergono sulla linea dettata dall’Eni e dalle altre
compagnie petrolifere le quali, di fatto, determinano la definizione della
Nuova Strategia Energetica Nazionale sovrastando sia i partiti che lo stesso
governo in carica.“ Macellaro ha infine messo in evidenza che la partita contro
le estrazioni di petrolio è in uno con la battaglia a difesa dell’acqua, la cui
qualità è ogni giorno più compromessa dalle attività connesse con le estrazioni
petrolifere, come molti studi ormai evidenziano riscontrando la presenza di
metalli pesanti, idrocarburi e sostanze tossiche in fiumi, falde ed invasi.
Le
posizioni rappresentate dagli amministratori dei comuni dell’area hanno
palesato molti tentennamenti ed ambiguità, pur in una gamma differenziata fra
cui il netto diniego dell’Amministrazione di Picerno.
Il
bilancio sostanzialmente positivo dell’assemblea è stato tuttavia fortemente
inficiato, quasi a conclusione dell’incontro, quando il Sindaco di Balvano e
Presidente dell’Area Programma Marmo-Melandro ha scompostamente ed
immotivatamente attaccato sul piano
personale Giuseppe Macellaro, addirittura sventolando davanti a gente allibita
atti e sentenze di carattere giudiziario riguardanti una vertenza da tempo in
corso nel territorio di Balvano, dove Macellaro è consigliere di opposizione.
C’è
da chiedersi il perché di una simile intemperanza in una pubblica assemblea ed
è per questo che, come Coordinamento No Triv di Basilicata, invitiamo il
Sindaco di Balvano a farci sapere se la sua azione politica risponde a chi ha
interesse a screditare coloro che volontariamente e disinteressatamente tentano
di organizzare la fuoriuscita dalla dittatura delle fonti fossili e del
fracking, oppure se intende contribuire ad abbattere le troppe linee di opacità
che si frappongono alla costruzione dell’irrinunciabile percorso di
edificazione del bene comune.
Potenza,
li 5 Dicembre 2012
Per il Coordinamento No
Triv di Basilicata: Francesco Masi
martedì 27 novembre 2012
Incontro pubblico a Marsico Nuovo giovedì 29 Novembre
Proponiamo, giovedì 29 Novembre nella Sala Comunale di Marsico Nuovo di incontrarci con cittadini/e, studenti, Forum Regionale per l'Acqua Pubblica, alle ore 17.00, per fare il punto della situazione mentre continuano a le richieste di prospezione e nuove autorizzazioni estrattive.
L'incontro si rende necessario quindi, nell'incombenza dell'emanazione di un piano strategico energetico nazionale ufficiale.
Si tratta di "riprendere con lucidità il cammino relativo alla crescita dei movimento di opposizione a politiche scellerate di espropriazione della sovranità popolare", come sottolinea il nostro amico Francesco Masi, "sollecitando lo sviluppo delle fonti rinnovabili e pulite".
lunedì 19 novembre 2012
Giù le mani dalla Lucania. No Triv manifesta contro le scelte politiche petrolifere del PD
Pubblichiamo e diffondiamo il comunicato stampa che abbiamo realizzato in occasione della venuta di Massimo D'Alema in Basilicata nel suo giro per le primarie del PD. Il movimento NO TRIV con tale comunicato sottolinea la sua contrarietà a una rappresentanza politica lontana dagli interessi dei lucani, impegnati a difendere la salute, il lavoro, l’ambiente. Tutti argomenti avulsi dal contesto del PD lucano, ma non semplicemente, nella loro campagna elettorale, ma nei fatti di questi lunghi anni durante i quali hanno amministrato la Regione Basilicata. Si ribadisce che non saranno i benvenuti, d’ora in avanti, coloro i quali sono stati tra i principali fautori delle politiche che hanno favorito gli interessi delle multinazionali del petrolio e dell’acqua, disarticolando lo stato sociale con la complicità trasversale dal PD al PDL travasata nell’appoggio al Governo Monti.
Segue comunicato stampa...
domenica 18 novembre 2012
1º Congresso dei geologi di Basilicata: No Triv invitata
E' in programma una mobilitazione/ sit-in in occasione del convegno dei geologi.
A tal proposito il COORDINAMENTO NO TRIV è stato invitato a mobilitarsi in occasione dello stesso.
Il Congresso si terrà a Potenza dal 30 Novembre al 02 Dicembre 2012. Ci saranno 7 sessioni tecniche e scientifiche, oltre 30 relatori, dibattiti ed una tavola rotonda su politiche di innovazione e prevenzione nel campo ambientale e prevenzione nel campo ambientale e formazione professionale.
Il Congresso si terrà a Potenza dal 30 Novembre al 02 Dicembre 2012. Ci saranno 7 sessioni tecniche e scientifiche, oltre 30 relatori, dibattiti ed una tavola rotonda su politiche di innovazione e prevenzione nel campo ambientale e prevenzione nel campo ambientale e formazione professionale.
Sito di riferimento dell'evento: http://congresso.geologibasilicata.it/2012/
martedì 13 novembre 2012
Approvazione P.G.T. a Bordolano: consiglio del 13.11.2012 aree per stoccaggi e trivelle
Martedì 13 novembre si è tenuto il Consiglio Comunale di Bordolano per l'approvazione del nuovo PGT che è stato adeguato al progetto della Centrale e Stoccaggio di metano di Stogit. I due consiglieri di minoranza Teresa Tinti e Luisa Pea hanno difeso le risorsa territorio e ambiente, beni comuni frutto nei secoli del lavoro dell'uomo, ma la maggioranza, forte di otto consiglieri, ha avuto la meglio approvando il PGT che prevede la centrale, i cluster e i nuovi pozzi per lo stoccaggio di metano ed elimina per sempre le aree agricole strategiche, l'ambiente e il territorio ricchi di storia prospicienti il Parco Oglio nord.
Segue dichiarazione di voto con il "No" alla stoccaggio di metano prodotta dai due consiglieri di minoranza e inviataci dai nostri amici COORDINAMENTEO COMITATI AMBIENTALISTI LOMBARDIA, che aderiscono alla rete "No Triv".
Consiglio Comunale di
Bordolano del 13 novembre 2012
Oggetto: Approvazione
del Piano di Governo del Territorio.
Dichiarazione di
voto del Gruppo Consiliare “Bordolano Noi”
Il PGT all'ordine del giorno del
consiglio comunale di oggi 13 novembre 2012 propone una pesante e grave
trasformazione del territorio comunale che inciderà sul futuro stesso di
Bordolano, fino ad oggi tranquillo Comune con prevalente vocazione agricola, le
cui bellezze naturalistiche con aree di pregio paesistico-ambientali sono
comprese nel Parco Oglio Nord.
IL PGT prevede la trasformazione
di importanti “aree agricole strategiche”, per 188.000 mq, in aree destinate ad
insediamenti industriali per lo stoccaggio di metano secondo il “Progetto
Bordolano stoccaggio” sul territorio comunale, industrie ed aree per le quali
viene esplicitamente richiesto la predisposizione dell'Elaborato tecnico
Rischio di Incidente Rilevante (ERIR) secondo quanto si legge nelle
Osservazioni di ARPA Cremona del 13 agosto 2012.
Anche la Delibera della Giunta
della regione Lombardia n. 9604 del 11 giugno 2009 dichiara lo stoccaggio di
metano “attività a rischio di incidente rilevante”, attività che richiede il
Piano di Emergenza Esterna secondo le norme della “Direttiva Seveso”-Decreto
legislativo n. 334 del 1999: questi due citati atti pubblci sono qui a
dimostrare ed a richiamare tutti, dagli amministratori ai cittadini, ai rischi
ed alla pericolosità degli impianti di stoccaggio che si vogliono costruire sul
nostro territorio con il “Progetto Bordolano centrale e stoccaggio metano”.
Da quando il “Progetto Bordolano”
ha mosso i primi passi, in modo nascosto per il comune cittadino visto che ne
parla molto a grandi linee il “Bollettino Comunale del 2006”, ad oggi 13
novembre 2012, la situazione è notevolmente cambiata.
Oggi il “Progetto Bordolano” è
circondato dal “Progetto stoccaggio Romanengo-Soncino”, dal “Progetto
stoccaggio Bagnolo Mella-Capriano del Colle”, dal “Progetto stoccaggio
Cornegliano Laudense”, dal “Progetto Sergnano – sovrapressione”, dal “Progetto
Ripalta Cremasca- sovrapressione”.
Dunque il “Progetto Bordolano”
assomiglia sempre di meno ad un “progetto strategico” e sempre di più ad una
parte di un “sistema degli stoccaggi” di quella che fonti ministeriali indicano
come “Provincia ad idrocarburi” che si estende da Milano al Nord Adriatico ed è
estesa per 115.000 kmq.
Tutto questo senza fornire alcuna
indicazione sulla reale strategicità dello stoccaggio di Bordolano, come degli
altri stoccaggio e concessioni di ricerca che si stanno moltiplicando con una
velocità incredibile sul territorio della Pianura Padana senza conoscere le
reali ragioni di tale forsennata ricerca.
E soprattutto in zone a sismicità
conclamata come Romanengo (ITIS 104) nota zona sismica della provincia di
Cremona originaria del terremoto di Soncino del 12 maggio 1802, come Capriano
del Colle (vicino a Salò ITIS 069) interessata dal terremoto del 31 gennaio
1117 e originaria del terremoto di Brescia del 25 dicembre 1222, località
queste a pochi chilometri da Bordolano, coinvolta nel terremoto del 12 maggio
1802 noto come terremoto di Soncino.
E' noto agli esperti che
Bordolano (ed il conseguente stoccaggio) è situato a breve distanza dalla
sorgente sismica composita ITCS002INF riconosciuta dall'Istituto Nazionale di
Geofisca come capace di produrre terremoti di magnitudo massima 6.1.
Dunque perchè insistere con
questi progetti rischiosi per i cittadini e per l'ambiente?
Abbiamo veramente bisogno di
questi stoccaggi?
Questo domanda è più che mai
lecita per quanto emerge chiaramente in queste settimane anche dalla volontà
del Governo con il progetto SEN (Sistema Energetico Nazionale) che non
definisce i reali fabbisogni energetici del Paese dato che l'Italia ha un
potenza elettrica installata doppia (circa 120 GigaWatt) rispetto ai consumi
annuali (56 GigaWatt) ed un consumo in calo del gas (secondo fonti
ministeriali) passato da un consumo consolidato di 83 miliardi di
metricubi/anno ai 76 miliardi di metricubi di metano del 2011 (-6%), con un
calo di un ulterirore 2,4% nel primo semestre 2012 e nonostante tutto questo si
insiste a dover per forza importare metano per diventare un “Hub del gas per il
sud Europa”. Per esportarlo forse in Spagna, in Francia, in Grecia, in
Slovenia, in Croazia, in Bosnia?
A fronte di questa situazione non
si capisce l'accanimento contro i territori per realizzare costosi impianti di
stoccaggio e nuovi inopportuni metenodotti devastando territori tutelati da
vincoli ambientali e mettendo in crisi le aree agricole strategiche, aree non
rinnovabili, previste dal PTCP della Provincia di Cremona come nel caso di
Bordolano.
Che dire poi della centrale di
stoccaggio da 52 MW (MegaWatt) che conusmerà circa il 10% del metano, cioè
120milioni di metricubi a ciclo, pari all'energia utilizzabile da una città di
75-80.000 abitanti, per immettere nel sottosuolo 1miliardo200milioni di
metricubi di metano a ciclo.
Peccato che dal luglio 2010 siano
in funzione gli impianti del “Cluster B” senza alcun Piano di Emergenza
Esterna.
Peccato che il comune di
Bordolano ha permesso la costruzione di strutture e condutture per il
metanodotto a sud di Bordolano nel terreno agricolo a fianco della strada per
la cascina Razzina ed ora permetta, dal 12 ottobre 2012, la perforazione dei
nuovi pozzi al “Cluster B” ancora su terreno agricolo secondo il precedente PRG
(Piano Regolatore Generale), mentre il nuovo PGT (Piano di Governo del
Territorio) con la trasformazione delle aree da agricole in aree industriali,
viene discusso e, forse, approvato, solo oggi 13 novembre 2012: non ci pare un
metodo amministrativo corretto.
Per noi è grave il fatto che il
Piano delle Regole del PGT, che il Consiglio Comunale di Bordolano approva oggi
13 novembre 2012, non preveda alcuna
norma che vieti l'insediamento di aziende a rischio di incidente rilevante e a
rischio chimico e ambientale nel territorio comunale.
Per noi è grave il fatto che in
questi anni, dal 2009 ad oggi 13 novembre 2012, il Comune di Bordolano non si
sia premurato di compiere una valutazione specifica e straordinaria sullo stato
degli edifici esistenti nel territorio comunale.
Per noi è grave il fatto che il
Comune di Bordolano non si sia premurato di chiedere il deposito di una
adeguata fidejussione da parte della società Stogit che intende realizzare la
centrale di stoccaggio di metano ed i nuovi sette pozzi, a tutela dei cittadini
di Bordolano e delle loro attività agricole ed industriali, delle loro case,
dei loro beni materiali ed immateriali, della tutela della loro salute, a
tutela dell'ambiente nel quale tutti noi viviamo.
Per noi è grave il fatto che dal
Comune di Bordolano non ci sia mai stata nessuna osservazione critica, nemmeno
di fronte alla lettera del 3 settembre 2012 dell'UNMIG di Bologna che “condiziona la società Stogit al rispetto delle
norme di sicurezza in materia di esecuzione dei lavori minerari, in particolare
alle norme che regolamentano l'uso degli esplosivi, la presentazione del
Documento di Sicurezza e Salute e relativa denuncia di esercizio...” per i
lavori di perforazione dei “nuovi pozzi al Cluster B”.
Quale situazione si verificherà
per i “nuovi pozzi del Cluster A”, previsti a circa 100 metri dall'Ambito di
Trasformazione Residenziale ATR1 dove il nuovo PGT prevede la realizzazione di
nuovi insediamenti residenziali e con nuovi cittadini?
Per noi è grave il fatto che la
popolazione di Bordolano sia costretta a vivere nel prossimo futuro con impianti a rischio di incidenti
rilevanti, proposti con il “Progetto Bordolano di Stogit” del 2008, sulla porta
di casa.
Per queste motivazioni esprimiamo
il voto contrario del Gruppo “Bordolano Noi” a questo Piano di Governo del
Territorio, certi di difendere in questo
modo la vita ed il futuro di tutti i cittadini di Bordolano.
Bordolano, 13 novembre 2012
p. I Consiglieri Comunali Gruppo “Bordolano Noi”
Luisa Pea
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